Interessata all’imprenditorialità (20%), agli investimenti (25%) e a temi quali economia e finanza (33%), la Gen Z italiana si descrive attenta al guadagno (38%), ambiziosa (53%) e orientata alla carriera (40%)(*).

La maggior parte dei membri di questa generazione aspira a diventare imprenditore, anche a costo di rimandare o saltare del tutto gli studi universitari. Secondo un recente studio di Nielsen, il 54% di essi dichiara di voler avviare e dirigere un’azienda propria.

Una generazione di creator che muovono i primi passi nel mondo del lavoro attraverso piattaforme digitali che permettono loro di guadagnare fin da giovanissimi. È il caso di Twitch, dove gli streamer incassano grazie alle donazioni degli utenti, o di Patreon, sistema di finanziamento per sostenere i propri artisti preferiti.

Questi sono solo alcuni esempi che possono farci capire come le opportunità di guadagno per le nuove generazioni siano più numerose rispetto al passato, anche grazie all’attuale crescita del giro d’affari della gig economy – che si stima supererà i 455 miliardi di dollari nel 2023 solo negli Stati Uniti (Statista) – e a quelle piattaforme digitali che permettono a giovani professionisti di raggiungere facilmente potenziali clienti.

Dal punto di vista dei pagamenti, durante questi complicati mesi, la Generazione Z ha dimostrato la capacità di adattarsi alle nuove circostanze. Secondo una ricerca di Logica sul futuro dei pagamenti, emerge il trend crescente delle transazioni peer-to-peer, soprattutto tra i membri della Gen Z.

Nell’ambito fintech, è interessante segnalare una tendenza che negli ultimi due anni sta interessando moltissimi eCommerce italiani, e che aiuta Gen Z e Millennial a gestire al meglio il proprio budget mensile. Diffuse soprattutto nell’area dell’abbigliamento e della cosmetica, si tratta di applicazioni che sfruttano il classico meccanismo del “compri oggi e paghi domani”, attraverso poche e piccole rate, in un arco di tempo che arriva fino a tre mesi, senza costi aggiuntivi (Wired).

Non solo pagamenti: i GenZer (99%), insieme ai Millennial (98%), sono la fascia d’età che utilizza maggiormente le app di mobile banking per una vasta gamma di operazioni, dal bilancio alla visualizzazione del proprio credito, fino alla predisposizione di obiettivi di risparmio. (Chase Digital Banking Attitudes Study)

È interessante notare come, dall’edizione 2021 dell’Edelman Trust Barometer, la fiducia registrata in Italia verso criptovalute e pagamenti digitali – analizzati per la prima volta quest’anno – sia rispettivamente al 29% e al 52%. In particolare, il dato sui pagamenti digitali vede l’Italia seconda in Europa, dopo l’Olanda e prima di paesi quali USA, Germania, Spagna, Francia, Regno Unito, Giappone. Nonostante le criptovalute non riscuotano fiducia in 21 paesi su 28, l’Italia fa registrare il dato più alto tra i paesi europei analizzati.

Un dato positivo che guarda al futuro e a potenziali “nuovi” investitori.

Alla luce di questo interesse da parte delle nuove generazioni, e in particolare della Z, tocca alle aziende intercettare e comprendere le esigenze di questi giovani risparmiatori.

Come? Comunicando con precisione: i brand del settore devono individuare GenZer e Millennial nelle community di riferimento, capire cosa vogliono e adattare la propria offerta di conseguenza; impegnarsi nella creazione di contenuti che abbiano il potere di coinvolgere queste audience in modo diretto e che siano rivolti alla risoluzione di loro problemi specifici; monitorare i dati in tempo reale per rispondere alle loro esigenze e preoccupazioni nell’immediato, dimostrando di essere sempre al fianco di questi giovani risparmiatori; infine, ma non per importanza, guadagnare la loro fiducia prima che lo faccia qualcun’altro.

(*)Elaborazione Edelman Italia su dati Global Web Index 2020


Articolo a cura di Maria Mondelli, Erika Introini e Matteo Merlotti – “infiltrati” di Year Zero, il Next Gen Lab di Edelman Italia