Riflessioni su cibo e dintorni & torna con i nuovi Food & Beverage Trends 2019, la ricerca ; Edelman che, come ogni anno, raccoglie le ultime tendenze del settore a livello globale, dalla Cina al Sud Africa, dall’Argentina al Canada, dall’Italia all’Australia. Sia presi singolarmente, sia nel loro insieme, quest’anno gli Edelman Food Trends rivelano come il settore stia attraversando grandi cambiamenti, il cui impatto si manifesta “oltre” la cucina e la tavola. Tendenze dirompenti o semplicemente evoluzione dei movimenti del passato, quest’anno la loro narrazione ruota intorno ad un approccio fortemente salutistico, molto più sostenibile e una maggiore preoccupazione per l’impatto che quanto consumiamo ha sull’ambiente e la società. A differenza delle scorse edizioni questa vedrà le suggestioni relative ai Food Trends raggruppate in quattro categorie: nutrizione e benessere, nuovi gusti e nuovi ingredienti, sostenibilità al centro, cibo e società.

Buona lettura!

Mentre le più particolari diete, come la paleozona e la ketogenica, continuano ad emergere e incuriosire gli appassionati del mangiar sano, sta maturando una decisa evoluzione verso un approccio più naturale e olistico dei concetti di nutrizione e benessere, che va oltre la semplice attenzione al peso. Tra i trend più in voga troveremo polveri in grado di trasformare le proprietà nutritive degli alimenti, burro e grassi alternativi in grado di sostituire in maniera più sana e leggera gli oli tradizionali più comunemente usati, e una dieta basata sul controllo degli zuccheri – FODMAP. Tutto ciò a partire dall’esigenza di una nutrizione sempre più personalizzata, aspetto che sta cambiando anche il modo in cui le aziende si approcciano all’innovazione nel settore alimentare.

#1 Il tuo DNA, la tua dieta

Numerose aziende in tutto il mondo stanno sviluppando sistemi per mettere a punto diete sempre più personalizzate, che si adattino alla genetica della persona, ai suoi gusti e necessità nutritive: questo attraverso lo studio del DNA.

Nella regione EMEA spiccano alcune iniziative: Future of Food, che prevede una drastica riduzione del consumo di carne e latticini entro il 2028, e il progetto Food4Me: promosso in tutta Europa, assieme allo studio condotto da Predimed, ha dimostrato che una dieta personalizzata sulle caratteristiche specifiche dell’individuo può diventare un elemento chiave nella prevenzione di malattie e disturbi, anche, ma non necessariamente, legati al cibo.

Se da una parte l’Università di Monaco sostiene non vi siano prove dei reali effetti benefici della genetica sul consumo di calorie, di carboidrati e di grassi, dal Regno Unito giungono segnali positivi. La dieta “perfetta” dovrebbe essere impostata proprio a partire dal DNA, pur tenendo sempre in considerazione piccole variazioni che, a seconda delle abitudini alimentari, rendono ciò che fa bene ed è salutare per una persona motivo di aumento o perdita di peso per un’altra.

Cosa c’è da aspettarsi da questo trend?

Una richiesta sempre maggiore da parte dei consumatori di plasmare le proprie abitudini alimentari e la propria dieta su sé stessi: non una semplice dieta personalizzata, ma del tutto unica e propria che diventa un’estensione della “customizzazione” dell’esperienza alimentare.

#2 Superpolveri

Gli anni precedenti hanno visto la ribalta dei superfood: oggi gli stessi superfood hanno preso il centro della scena sotto forma di superpowder (superpolveri). Il loro vantaggio consiste nel poter essere più facilmente incorporate in ogni tipo di prodotto. Molte delle polveri ottenute da erbe tradizionali e antiche, da noci e piante, sembra possano giovare alle funzioni cerebrali, avendo effetti positivi anche sul sonno.

In particolare spicca in questo trend il Moon Milk: una bevanda di origine indiana che prevede l’aggiunta di erbe e miele a latte caldo, considerata un ottimo rimedio contro l’insonnia.

Seguendo questa scia, in Italia sempre più persone cercano e scelgono cibi e bevande che supportino una sana attività cerebrale, rafforzino le ossa, migliorino la digestione e la salute del cuore. In gran voga oggi, ma già sfruttatissimo in passato specialmente in Sicilia – da cui il nome – il Sommacco Siciliano: un arbusto dalle bacche rosso-brune, che se mangiate fresche possono essere velenose, di cui si sfruttano prevalentemente le foglie e la corteccia per le loro proprietà astringenti, antinfiammatorie e antiossidanti, oltre che per l’elevata concentrazione di vitamina C che aiuta ad abbassare il livello degli zuccheri del sangue.

Un altro alimento popolarissimo gli anni scorsi ha visto un nuovo utilizzo sotto forma di polvere: usato prima soprattutto per macchiare il latte o farne un cappuccino aromatico, oggi il Matcha è un ingrediente frequente nei menù di ristoranti e specialmente nei dolci, dal gelato ai macaron francesi.

Cosa c’è da aspettarsi da questo trend?

Che le aziende, approcciandosi ad un nuovo segmento del settore, assecondino il desiderio di uno stile di vita più salutare dei consumatori proponendo nuove superpolveri.

#3 Burri e oli alternativi

In linea con la generale tendenza a volere uno stile di vita sano, negli scorsi anni diete come la paleo e la keto hanno raggiunto il loro apice. Oggi, al di là del tipo di dieta che si desidera adottare, il trend comune è quello che vorrebbe sostituire i classici burro e olio con i loro corrispettivi sani. Le alternative sono a dir poco numerose e comprendono burri ricavati da frutti come l’avocado e il cocco, dall’aquafaba e persino dai semi di zucca, tanto che ne è nato un dibattito intorno alla stessa definizione di “burro”.

Quest’anno i riflettori sono puntati su un burro in particolare: il Ghee. Di origine indiana, è un burro chiarificato da cui è stata eliminata ogni parte grassa solida, compreso il lattosio.
I grassi alternativi stanno rimodellando non soltanto le abitudini alimentari delle persone, ma anche i modi di cucinare di ristoranti e chef.
In Europa stanno avendo un grande successo la cucina e la pasticceria vegana in cui al posto del classico burro vengono utilizzati burro di fave e oli vegetali a bassissimo contenuto di grassi come quello di semi di lino.

Cosa c’è da aspettarsi da questo trend?

Ultimamente stiamo assistendo ad un generale cambiamento della mentalità del consumatore nei confronti degli alimenti a base animale: c’è maggior attenzione all’impatto ambientale e al benessere animale stesso, e ciò contribuisce alla costante crescita nella richiesta di alternative più salutari e sostenibili.

#4 La dieta senza FODMAP

Non si tratta di una dieta il cui scopo è regolare il peso, ma una vera e propria necessità per chi soffre di disturbi legati all’intestino: si stima infatti che il 15% della popolazione soffra della sindrome da colon irritabile, una condizione che limita l’assunzione di alcuni alimenti e che nei casi più gravi ne prevede la totale eliminazione. Tra questi rientrano i FODMAP, sigla che corrisponde a cibi i cui componenti sono Fermentabili, Oligo-, Di-, Mono-Saccaridi e Polioli, ossia carboidrati e zuccheri che non vengono digeriti e assorbiti correttamente dall’intestino.

Come funziona la dieta Low-FODMAP? In una prima fase l’ideale è eliminare completamente alimenti di questo genere. Sembra impossibile, ma fortunatamente esistono innumerevoli alternative come il latte di mandorle o di noci e prodotti totalmente gluten-free. Adottando questo metodo se ne potranno notare, già dopo qualche giorno, gli effetti positivi sulla digestione e una notevole diminuzione del senso di pesantezza.

Cosa c’è da aspettarsi da questo trend?

Una sempre maggiore attenzione da parte delle aziende del settore alimentare verso la necessità dei consumatori di acquistare prodotti FODMAP-friendly.

Anna Capella è Brand Lead di Edelman.