#9 La scomparsa della plastica

Le Nazioni Unite hanno dichiarato una “crisi da plastica”: oggi come mai prima d’ora il mondo si trova invaso da oggetti di plastica di qualsiasi tipo, dalle buste per la spesa, alle bottiglie, ai contenitori per il cibo ecc. che sono destinati a non decomporsi anche per centinaia di anni. Nonostante la sensibilità crescente nei confronti delle problematiche ambientali, è ancora tanta la preoccupazione per la salvaguardia dell’ecosistema e l’impatto che la plastica ha su di esso, apprensione che investe anche il settore alimentare.

Molte aziende del settore, infatti, si stanno muovendo per affrontare lo spreco di cibo e contrastare l’uso massiccio di contenitori di plastica adottando soluzioni sostenibili: in Europa è in atto un progetto volto a eliminare la plastica in qualsiasi forma nei ristoranti e business attinenti, dalle posate ai piatti fino ai contenitori take-away; numerosi brand internazionali hanno stretto una partnership con “the future of Plastic Packaging Group” il cui obiettivo è rimuovere completamente la plastica nelle discariche.

Molti Paesi stanno adottando strategie alternative al fine di ridurre al minimo l’utilizzo di plastica ad esempio comprarando prodotti alimentari senza packaging o usando borse di materiale sostenibilecome la canapa per fare la spesa ecc. In Italia, dove esiste una buona propensione al riciclo, sempre più persone usano contenitori biodegradabili e riutilizzabili al posto di quelli di plastica.

Cosa c’è da aspettarsi da questo trend?

Già oggi numerose aziende stanno rispondendo alle esigenze dei consumatori attenti alla sostenibilità adattando i loro comportamenti: ad esempio, Eco Zero Waste Market, un e-commerce di prodotti sostenibili, vende cibi, prodotti per la casa, cosmetici ed altro, 100% packaging free. Questa tendenza porterà ad un aumento di prodotti simili a “masse solide”, o con un packaging biodegradabile e compostabile.

#10 Tassa sulla carne

Scienziati ed esperti del settore Health sono sempre più convinti della connessione tra salute del pianeta, benessere e produzione e consumo di carne.Un gran numero di attivisti si sta muovendo per far approvare una tassa sulla carne per ridurre l’impatto ambientale e salvaguardare il benessere degli animali, favorendo inoltre un minor consumo di prodotti di origine animale ed un maggior equilibrio nella dieta delle persone.

In questo contesto cresce anche la consapevolezza del rischio causato dall’allevamento intensivo del bestiame: più di 50 organizzazioni in UK stanno facendo pressioni per ridurre la quantità prodotta di carne e di latticini, in favore di una migliore qualità dei prodotti stessi, che siano anche buoni per la salute, per l’ambiente e per il benessere animale. In un’ottica di giustizia sociale l’obiettivo di questo movimento è promuovere una nutrizione sostenibile e una policy pubblica che, attraverso una tassa sulla carne, arrivi a regolamentare non solo le pratiche dell’allevamento e della produzione, ma di rimando anche la dieta personale.

Cosa c’è da aspettarsi da questo trend?

Con l’aumento della domanda di carne è necessario ripensare il ruolo che l’allevamento intensivo, le alternative vegetali e la carne a coltura cellulare giocano nel soddisfare tale domanda, non dimenticando però le preferenze dei consumatori, le opportunità economiche e il benessere ambientale.

#11 Agricoltura di precisione

Nella Silicon Valley, culla delle più innovative startup in ambito tecnologico, si sta sviluppando un nuovo tipo di tecnologia: l’AgTech, un metodo di produzione dei cibi che combina data analytics e tecnologia GPS con la tradizionale agronomia. Una tendenza che sta prendendo piede in diverse aree e che sta portando i consumatori a produrre direttamente il proprio cibo, e le aziende ad adottare pratiche sempre più eco- ed environment-friendly. Produrre da sé le proprie risorse alimentari consentirà non solo di risparmiare, ma anche di evitare l’utilizzo di contenitori e buste di plastica.

Cosa c’è da aspettarsi da questo trend?

Nonostante vi siano ancora pareri contrastanti nel settore food è ormai ben avviata la sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e sulla sostenibilità. Si prospetta dunque, in linea con la tendenza di autoprodurre le proprie risorse alimentari, un futuro di investimenti nell’AgTech.

#12 Acqua: l’ultima moneta

Il consumo di acqua è diventato un indicatore chiave per capire quali cibi rappresentino un’alternativa sostenibile per il pianeta. Poiché anche l’acqua sta diventando una risorsa sempre meno scontata e reperibile, è fondamentale comprendere quali sono gli alimenti che possono essere sfruttati e prodotti senza dover impiegare una quantità eccessiva di H2O. Per il prossimo futuro si sta già lavorando allo sviluppo di soluzioni che permettano di irrigare attraverso il riciclo delle acque di scarto e non potabili.

Nel settore alimentare la disponibilità di acqua è strettamente connessa al prezzo di alcuni cibi: per questo motivo è estremamente importante individuare i prodotti che ne richiedono una minor quantità e che dunque possano generare un impatto positivo.

Cosa c’è da aspettarsi da questo trend?

Contrariamente a quanto si pensa la produzione di carne richiede più acqua di quanta ne serva per coltivare verdure: ci si aspetta una probabile maggiore sensibilità nell’uso delle risorse idriche, oltre a consistenti investimenti in tecniche di riciclo delle acque, pannelli solari e nuove tecnologie in grado di aiutare gli agricoltori ad ottimizzare l’irrigazione dei campi e l’allevamento.

#13 Da spreco a ricchezza

Riutilizzare e riproporre gli scarti di cibo sottoforma di nuovi ingredienti per nuove ricette è un trend che da tempo invade le cucine e le tavole di tutto il mondo, ma che risulta essere oggi più che mai attuale. Per contrastare lo spreco alimentare sono state proposte numerose soluzioni a partire da ogni stadio della catena produttiva che includono anche accordi con i ristoranti per l’acquisto di prodotti avanzati ad un minor prezzo. Una app danese chiamata Too Good to Go, già presente in molti paesi europei compresa l’Italia, connette i ristoranti con i consumatori proprio a questo scopo.

In Irlanda e in Spagna un trend molto in voga è invece il Trashcooking, la creazione di nuove ricette a partire dagli scarti del cibo che includono dunque ogni parte degli alimenti, anche quelle che generalmente verrebbero eliminate

Cosa c’è da aspettarsi da questo trend?

Nuovi e innovativi modi di riutilizzare gli scarti, sia come ingredienti di ricette sia reinventati e trasformati in packaging, per sostituire la plastica per esempio, o come fonti di energia. Le soluzioni più originali sono sempre dietro l’angolo.

Anna Capella è  Brand Lead di Edelman.