I “ragazzi” della Generazione Y stanno crescendo e, con l'avanzare dell'età, le loro abitudini mediatiche si stanno lentamente spostando verso forme “passive” di fruizione dei contenuti. Oggi, infatti, i nati tra il 1981 e il 1996, preferiscono guardare video in live streaming sui social, ascoltare musica e podcast e assistere alle performance dei loro giocatori preferiti di eSports. Questa fascia di utenti può contare su una vasta disponibilità di contenuti, centinaia al giorno, personalizzati in base alle proprie abitudini e preferenze. Con il passaggio da comportamenti online attivi a passivi, gli esperti di marketing devono ripensare al modo e ai luoghi in cui connettersi con i Millennials. Ecco quali sono i canali in rapida crescita da considerare:

  1. Live streaming video: La funzione live di video in streaming su Instagram e Facebook è in rapida crescita, con oltre il 30% dei Millennials impegnati con questo medium nel 2017 e la previsione del 46% entro il 2022. Questo formato fornisce una tela bianca per l'attivazione del brand, che può – e deve - decidere di sfruttarlo in modo creativo; occorre, però, prestare attenzione alla qualità video, poiché il 67% dei millennials fa notare che è il fattore più importante quando si guardano le trasmissioni in diretta (Vimeo).

 

  1. Podcast: Nel 2017, l'industria americana del podcasting ha realizzato ricavi pubblicitari per 314 milioni di dollari, con un aumento dell'86% rispetto al 2016. Si prevede che questa cifra raggiungerà i 659 milioni di dollari entro il 2020. (Social Media Week) Cosa ha condotto a questo boom? Il consumo di podcast e audiolibri è salito alle stelle e quasi il 50% degli ascoltatori ha meno di 35 anni, con il 42% dei Millennials che usufruiscono dei podcast almeno una volta a settimana. (Edison Research, Forbes) Sono diverse le ragioni per cui questa generazione ama così tanto i contenuti audio: la variegata offerta di argomenti interessanti e di tendenza, in un formato facile da scaricare e on-demand.

 

  1. Servizi di streaming musicale: Sempre più numerosi i servizi di streaming di musica popolare che si contendono l'attenzione di Gen Z e Millennials. Mentre Spotify ha avuto un vantaggio di quasi sette anni, Apple Music ha superato Spotify per gli utenti a pagamento a partire dal luglio 2018. Google sta ora perseguendo in modo aggressivo una strategia simile con YouTube Music, e Amazon sta spingendo la sua offerta Amazon Music Unlimited. I marchi utilizzano in gran parte queste piattaforme per gli investimenti pubblicitari, tra cui audio, video, overlay immersivo e playlist sponsorizzate.

 

  1. ESports: Gli eSports hanno generato entrate per 696 milioni di dollari nel 2017. Si tratta di una forma di intrattenimento particolarmente popolare tra i Millennials, con un pubblico tra i 13 e i 40 anni  di età, di cui circa il 70% rappresentato da uomini. (Nielsen) Si tratta di un gruppo particolarmente difficile da raggiungere con i metodi pubblicitari tradizionali, che bob passa molto tempo davanti alla TV ed utilizza meno l'e-commerce. Quest'anno, in tutto il mondo, i tornei di eSport sono stati seguiti per un totale di 6,6 miliardi di ore, con un aumento del 175% rispetto all'anno scorso. (Statista) I brand hanno a disposizione molteplici opportunità di integrare la loro comunicazione all’interno di tali competizioni, come le partnership di marca, la trasmissione delle gare, la creazione di contenuti per i fan. Tuttavia, per integrarsi ad una comunità molto impegnata come quella degli appassionati di eSport, i brand devono farlo in modo autentico, comprendendo realmente i temi che costituiscono questo universo. Il rischio, infatti, è che la stessa comunità si rivolti contro il marchio. È quindi importante conoscere a fondo i comportamenti del pubblico e collaborare con i brand, implementando una strategia per raggiungere i loro obiettivi.

 

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